“A termino”, ovvero “dal confine”. Perché la frontiera è un luogo privilegiato per raccogliere storie. I limiti “fisici, politici, personali, mentali” dividono, uniscono, fanno guardare in cagnesco, fanno gettare ponti, mettono a confronto le diversità e sottolineano le caratteristiche comuni. Le frontiere sono un buon posto dove trovarsi se si vuole raccogliere una buona storia da raccontare.
A circa due terzi dal centro galattico, la Terra è di fatto in periferia della Via Lattea. Per ora, questo pezzetto di roccia messo un po’ ai margini è l’unico posto al mondo dove esiste sicuramente la vita. Qui nasciamo, cresciamo e moriamo, creando di fatto un mondo nuovo ogni giorno. Un mondo che vale la pena di raccontare. Anche solo tra di noi.
Terminus. Isaac Asimov non ha scelto a caso di dare questo nome ad un pianeta immaginario, su cui ambienta buona parte della suo mitico ciclo della Fondazione. Terminus, al limite della galassia, è il luogo designato dal protagonista dei primi libri per ricostituire “sull’arco di mille anni” un nuovo impero galattico per sostituire quello appena decaduto. Da lì ripartirà tutto.
Insomma, comunque la vediate, vi scrivo dal confine. Declinato in latino: “A Termino”.
Buona lettura. Se lo vorrete.
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