Puntate la sveglia alle 5 di mattina del 6 giugno prossimo perché vi aspetta uno spettacolo che potrete vedere al massimo due volte nella vita. E la prima occasione è già passata nel 2004. Fra qualche giorno Venere transiterà davanti al Sole, apparendo come un neo scuro sull’infuocato disco della nostra stella. La prossima replica è prevista per 2117; roba per i nostri bisnipoti.
Dall’Europa il fenomeno sarà purtroppo visibile solo nelle sue ultime battute, quando cioè il Sole, alle 5.30, sorgerà . Il transito, che inizierà attorno a mezzanotte, terminerà meno di un’ora e mezzo dopo l’alba, alle 6.50, quando la nostra stella si sarà levata sull’orizzonte di soli 11,7 gradi, l’equivalente dell’altezza di un pugno osservato alla distanza di un braccio. Se, quindi, avete l’intenzione di dare un’occhiata – l’ultima nella vostra vita – al passaggio, dovrete trovarvi un buon punto d’osservazione, con l’orizzonte sgombero a est/nordest. Una prova è d’obbligo.

Un fenomeno raro
Il transito di Venere davanti al Sole è un evento raro che si produce – sottoforma di coppie di transiti separati l’un l’altro da 8 anni – alternativamente ogni 121,5 e ogni 105,5 anni. Il perché di intervalli tanto ampi è relativamente facile da spiegare e ha a che fare con i 3,4 gradi di inclinazione tra il piano su cui orbita Venere e quello su cui orbita la Terra. Ebbene, i due si intersecano virtualmente, come geometria vuole, in soli due punti. Un transito si può produrre solo quando Terra e Venere attraversano uno dei due punti allo stesso momento e sullo stesso lato del Sole (in termini astronomici si tratta di una congiunzione inferiore) che è possibile vedere il nostro compagno planetario attraversare il disco solare. Ora, le congiunzioni inferiori con Venere avvengono una volta all’anno, in date diverse, ma visto che la Terra si trova all’intersezione con il piano orbitale venusiano sempre il 7 giugno e l’8 ottobre (circa), il transito può verificarsi esclusivamente quando Venere entra in congiunzione in uno dei due giorni, giorno più giorno meno. In tutte le altre occasione il pianeta passera leggermente sopra o leggermente sotto il disco solare. Lo schema degli intervalli – con una periodicità quasi perfetta, che si modifica solo sul lungo periodo – è data dal rapporto particolare che esiste tra il periodo orbitale terrestre e quello venusiano. La prossima coppia di passaggi di Venere davanti al Sole è in agenda per l’11 dicembre 2117 e l’8 dicembre 2125.

Come osservare
Prima cosa, molto importante: non osservate mai il Sole direttamente. E soprattutto, non (e mi permetto di ripetere non) osservatelo mai direttamente attraverso uno strumento senza filtro: farlo significherebbe bruciarsi la retina all’istante e in modo irrimediabile. Cecità istantanea! Per l’osservazione a occhio nudo sono da evitare i normali occhiali da sole, i vetri affumicati, le maschere da saldatori, i filtri polaroid e qualsiasi altro mezzo artigianale: il loro potere di bloccare la luce non sarà mai sufficiente per permettervi di osservare in modo prolungato il nostro astro senza rischiare danni alla vista. Vanno invece impiegati occhialini speciali, gli stessi utilizzati durante le eclissi di sole. Questo perché le speciali lenti (in realtà filtri) sono in grado di trattenere oltre il 99% della luce proveniente dal Sole. Alcuni ne avranno ancora in cantina dal 1999. Se così fosse, però, fate attenzione: con il passare del tempo il potere oscurante del materiale impiegato diminuisce.
Chi ha una buona vista potrebbe riuscire a vedere il transito anche senza dover ricorrere a strumenti d’ingrandimento. Come esserne sicuri se si è adatti all’impresa? Con un test. Ritagliate da un foglio di carta bianca un disco di 6,6 centimetri di diametro. Ora, con un pennarello, disegnatevi sopra un punto nero di 2 millimetri di diametro, poi posizionate il tutto in un locale con una buona illuminazione oppure all’aperto e osservate il foglio di carta da 7 metri. Se riuscite a vedere il puntino nero, è altamente probabile che possiate vedere anche il transito di venere a occhio nudo.
Se pensate di usare un binocolo o un telescopio, assicuratevi di avere un filtro adatto allo scopo. Tanto per intenderci sono ancora più potenti di quelli per l’osservazione ad occhio nudo. Quindi niente bricolage: se state pensando di incollare il filtro degli occhialini sul vostro cannocchiale, lasciate perdere! La vostra vista vale ben più di un’occhiata al transito di Venere. Tanto più che esiste sempre la possibilità di osservare il fenomeno in modo indiretto. Per farlo prendete il vostro strumento d’ingrandimento e direzionatelo (senza guardarvi dentro!) verso il Sole. Posizionate poi un foglio bianco ad una certa distanza dall’oculare, sin che vedrete apparire il disco solare con il suo “neo” planetario.


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